La benzina ha un prezzo davvero molto elevato, prezzo che negli ultimi anni ha raggiunto anche dei massimi storici che nessuno credeva possibili.
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Proprio per questo motivo si stanno diffondendo sempre più le automobili le auto ibride e le auto elettriche, tutte vetture che possono aiutarci a diventare sempre meno dipendenti dalla benzina e ad ottenere così finalmente il tanto agognato risparmio.
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Ma perché la benzina ha un costo tanto elevato? Il suo costo è così alto perché oltre al prezzo del combustibile e al guadagno del gestore della pompa è necessario considerare le accise e l’IVA.
Cerchiamo innanzitutto di capire che cosa sono le accise, si tratta infatti di una tipologia di imposta un po’ particolare. Potremmo definire le accise come delle imposte di salvataggio, si tratta cioè di uno strumento che lo stato utilizza per riuscire a raccogliere fondi per varie tipologie di emergenze.
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Si possono in questo modo raccogliere i fondi necessari per ripagare le spese di guerra, per aiutare le zone in cui si sono abbattuti terremoti, alluvioni o altre tipologie di disastri naturali, per finanziare progetti di grande importanza sociale. Di per sè le accise non possono quindi essere considerate negative, in fin dei conti si tratta infatti di tasse che aiutano il paese. O almeno così dovrebbe essere. In realtà noi oggi paghiamo ancora delle accise per eventi che ormai fanno parte del passato. Un esempio? Sulla benzina paghiamo ancora le accise per la guerra in Abissinia del 1935, assurdo non vi pare?
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Considerando che le accise costituiscono più di un terzo del prezzo che paghiamo per la benzina potete rendervi conto benissimo che si tratta di una condizione del tutto inaccettabile, non sarebbe meglio rivedere le accise per cercare di garantire dei prezzi un po’ più bassi ai cittadini italiani che oggi come oggi vivono una grave crisi economica?
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Vi riportiamo di seguito il valore delle accise, con ovviamente le motivazioni che hanno portato alla loro nascita, per un litro di benzina ricordandovi che questi dati sono aggiornati al 2011:
· 0,001 euro – guerra di Abissinia (1935)
· 0,007 euro – crisi di Suez (1956)
· 0,005 euro – disastro del Vajont (1963)
· 0,005 euro – alluvione di Firenze (1966)
· 0,005 euro – terremoto del Belice (1968)
· 0,051 euro – terremoto del Friuli (1976)
· 0,039 euro – terremoto dell’Irpinia (1980)
· 0,106 euro – missione in Libano (1983)
· 0,011 euro – missione in Bosnia (1996)
· 0,020 euro – rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004)
· da 0,0071 a 0,0055 euro – finanziamento alla cultura (2011)
· 0,040 euro – emergenza immigrati crisi libica (2011)
E queste sono solo alcune delle accise previste. Non solo, sia sul prezzo del combustibile che sulle accise è ovviamente anche necessario calcolare l’IVA.
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