Quali sono le tappe da seguire per trovare lavoro come traduttore professionale? Per quanto sia possibile intraprendere percorsi diversi, ci sono delle caratteristiche comuni che vale la pena di conoscere: di certo si può diventare traduttori anche studiando da soli, da autodidatti, ma frequentare una scuola specifica non può far male. Quindi, dopo un diploma – magari in un liceo linguistico – ci si può dedicare all’università, optando per la facoltà di traduttori e interpreti o per una soluzione alternativa simile, dopo la quale è possibile anche frequentare un corso di specializzazione.
Come è facile immaginare, perché un traduttore possa svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi deve essere in grado di padroneggiare non solo la lingua di arrivo, ma anche la lingua di partenza. Insomma, conoscere alla perfezione l’inglese, lo spagnolo, il francese, il polacco o il cinese è quasi inutile se non si hanno competenze adeguate in italiano. Ciò vuol dire avere la massima dimestichezza con il vocabolario, saper distinguere e riconoscere i numerosi termini tecnici in cui ci si può imbattere nel lavoro (spesso ad aver bisogno di traduzioni sono le aziende che lavorano con società estere, e che quindi devono tradurre contratti che contengono espressioni specifiche).
Per trovare lavoro come traduttore, poi, è importante sapere come e dove cercare delle opportunità di impiego. Soprattutto nei primi tempi sarebbe preferibile non essere troppo selettivi e, come si suol dire, accontentarsi di quel che passa il convento: in altre parole, anche se si ha il sogno di tradurre i più grandi scrittori americani e i loro romanzi, all’inizio non bisogna disdegnare un impiego in un’agenzia che si occupa della traduzione di documenti e testi tecnici. Bisogna avere pazienza, quindi, costruirsi una buona reputazione – e quindi un buon curriculum – in modo tale da farsi conoscere e apprezzare nel settore. Non è un’idea da sottovalutare, poi, quella di realizzare una vetrina on line dei propri lavori, magari con un sito personale: si può lavorare come dipendenti di un’agenzia e come freelance nello stesso tempo, con un po’ di spirito di sacrificio. Da non dimenticare, infine, che i traduttori lavorano soprattutto in estate.