Avete presente quegli strani aggeggi che attraversiamo come colonne d’ercole in autostrada, con le scritte che ci ricordano che quel tratto autostradale è controllato da un Tutor? Occhio…da oggi ben 2.900 chilometri di autostrade saranno monitorate costantemente, 24 ore su 24.
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Fino ad oggi questo sistema aveva avuto un monitoraggio “a singhiozzo”, in pratica soltanto alcune auto a caso venivano monitorate su quel tratto autostradale. Insomma si poteva sempre sperare che il Sicve, in pratica il nome tecnico con il quale viene chiamato il tutor autostradale, stesse “riposando”. Da oggi non sarà più così. Dovremo stare attenti alla nostra media di velocità su quel tratto: la nostra targa verrà registrata dal primo tutor e poi verrà monitorata, di tratto in tratto, la nostra velocità.
Ma come è possibile tutto questo?
Semplice, attraverso la tecnologia, ora il lavoro che prima veniva fatto da 200 persone verrà fatto da 20. Insomma i computer non solo ci aiutano ma controlleranno il nostro comportamento in autostrada.
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Andiamo a sfatare un po’ di falsi miti del tutor:
– Se si viaggia oltre i 200 le foto vengono mosse (FALSO!)
– Di notte il tutor non funziona (FALSO!)
– Se si viaggia incollati ad una macchina che precede la targa non si legge (FALSO!)
– Quando piove la targa non si legge (FALSO!)
Andiamo a vedere ora un po’ di dati su chi commette infrazioni. Al 75,35 sono uomini mentre solo il 24,65 donne. L’età più frequente dei contravventori alle regole stradali è quella che va dai 37 ai 42 anni.
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