Chi, in un momento di bisogno vero, non si è trovato a svolgere un lavoro sottopagato? Penso che in linea di massima sia una situazione ben immaginabile, anche per chi non si è mai trovato a doverla affrontare.
Quando i figli devono mangiare e il pagamento del mutuo/affitto si avvicina, ogni lavoro va bene. Anche se il riscontro economico è al limite della sopravvivenza, è pur sempre meglio che non recepire niente. Ma, anche in questo caso, c’è da dire che la situazione non è rosa.
Non si parla dei vari periodi di formazione, di stage e di tirocinio (troppo spesso gratuiti) approvati dalla legge, ma di quei rapporti lavorativi che vedono in essere un vero e proprio contratto che però, nella realtà non viene rispettato.
Il silenzio continua ad essere assillante, ma in molti hanno trovato il coraggio di denunciare simili fatti. Cosa prevede inanzi tutto un contratto di lavoro? Prima di tutto un fisso mensile (che varia da categoria a categoria), il versamento dei contributi, la tredicesima e la liquidazione per fine rapporto.
Ma la realtà è un altra: il contratto segna meno ore di quante in realtà vengono fatte, le tredicesime non vengono recepite e le liquidazioni spesso non vengono date. Come sopravvivere?
I tempi sono lunghi, troppo lunghi spesso, ma è necessario rivolgersi a chi è in grado di aiutarci. Con le buone non si risolve niente, con le cattive si passa dalla parte del torto e affidarsi agli uffici competenti (C.I.S.L) è l’unica stada legale ed utile da poter intraprendere.